Le Frequenze della Memoria
I luoghi sono le cornici che accolgono i nostri ricordi, dall'infanzia alla vecchiaia. C'è sempre un dove è successo, un eravamo lì, un passavamo di là per caso quando... I luoghi delle nostre vite poi cambiano, si trasformano, invecchiano anche loro, ma non lo possono raccontare. Abbiamo voluto dargli voce e farli vivere attraverso i ricordi, le parole, i racconti delle persone che quei luoghi li hanno vissuti. Amplificare il valore della memoria, raccogliere testimonianze, lasciarne traccia. I cantastorie de Le frequenze della memoria sono alcuni abitanti over 70 del quartiere Brancaccio, nella costa sud-est di Palermo. Abbiamo intervistato ognuno di loro chiedendogli di raccontarci il proprio punto di vista sul quartiere; la loro storia, i giochi d’infanzia, il lavoro, l’amore, il mare, il loro mare. Al termine della conversazione abbiamo scattato loro una foto, un ritratto, immagini guida del nostro viaggio. La capacità di tenere in memoria informazioni dipende dalla velocità di alcune particolari onde cerebrali, ognuna caratterizzata da una differente frequenza. L’attività ritmica dei neuroni che codificano le informazioni da memorizzare genera infatti onde che oscillano ad una frequenza tra 4 e 7 hertz, corrispondente a quella tipica delle “onde theta”. Le frequenze dei nostri testimoni diventano così moto per muovere la materia acqua, elemento primordiale, presente nella città e nel quartiere. Le frequenze della memoria è un viaggio circolare. Noi abbiamo messo in moto i racconti di Egidio, Giovanna P., Pina S., Giovanna L., Onofrio, Giuseppina, Mariella e il loro suono è divenuto parola battuta. Adesso nuovi testimoni potranno fare lo stesso. Una macchina da scrivere, una frase da lasciare, un ricordo da donare. Le frequenze orali muteranno così in parola scritta, l’acqua diverrà inchiostro che incide il tempo, una nuova oralità che possa essere tramandata e donata come eredità alle nuove generazioni.
La scrittura ferma e conserva, l’oralità muta e tramanda.
La memoria sta già svanendo, è necessario lasciarne traccia.
FrazioniResidue
FrazioniResidue è un collettivo di ricerca artistica composto da Dario Muratore, Giovanni Magaglio, Simona Sciarabba e Fulvia Bernacca e si muove tra Firenze, Roma e Palermo. Il gruppo ricerca un personale linguaggio in cui i codici della narrazione, attraverso drammaturgie originali, installazione audiovisive e performance, entrano in dialogo con la contemporaneità dei suoni elettronici e della composizione scenica. Lavorare sugli estremi: la leggerezza e la profondità della poesia che si incontra e scontra con la contemporaneità, i suoi strumenti e le sue declinazioni, alla ricerca di una dialettica che possa creare adesso armonia, ora dissonanza. Ciò che resta e nasce da questo scontro è il nostro campo d’indagine, quella frazione residua, quell’eccedenza che diviene arte. Fuoco della ricerca è la memoria e le sue declinazioni. Il gruppo infatti ha dato vita al suo percorso artistico con la Trilogia dell’Eredità. Il primo capitolo poneva la memoria storica di una famiglia in relazione con la migrazione italiana durante la colonizzazione in Libia. Da cui, nel 2018, è nato Tripolis prodotto da Ass.Babel, Spazio Franco e dal Piccolo Teatro Patafisico e ha visto come performance correlata Ajnabi, studio sullo Straniero di Camus. Successivamente ha lavorato alla memoria del dolore come eredità tra una generazione e un’altra con il progetto Squarcio. Infine nel 2022, prodotto da GeniàLabArt Palermo e co-prodotto da Ass.Babel, il collettivo debutta con l’installazione Le Frequenze della Memoria #Palermo. Avviando la ricerca sulla memoria dei luoghi.